Trattamento della parodontite
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Sintomi per individuare la parodontite
Nella sua fase iniziale la parodontite è prevalentemente asintomatica. Col suo procedere, invece, può manifestarsi in una varietà di sintomi che devono immediatamente destare l’attenzione del paziente. Vediamoli:
- Alito cattivo
- Gengive sanguinanti
- Ipersensibilità dentale
- Mobilità dentale
- Recessione gengivale
Diagnosi della malattia parodontale
In presenza di uno o più sintomi tra quelli elencati, provvediamo immediatamente ad eseguire un approfondimento diagnostico che prevede l’esecuzione dei seguenti esami:
- Analisi del cavo orale
- Radiografie endorali
- Sondaggio parodontale
- Fotografie digitali delle arcate
- Radiografia della cresta ossea
La terapia causale
Se il paziente ha già sviluppato la malattia, o se manifesta una naturale predisposizione genetica alla stessa, lo avviamo immediatamente alla terapia causale. Questa consiste in sedute di igiene profonda, da ripetersi più volte durante l’anno, in cui si viene contestualmente istruiti sulle migliori pratiche utili ad eliminare l’eccessiva carica batterica da denti e gengive anche a casa.
Oltre alla detartrasi e alla levigatura radicolare profonda, in presenza di infiltrazioni batteriche, provvediamo all’asportazione delle protesi incongrue e, solo nei casi più gravi e avanzati della malattia, all’estrazione dei denti ormai compromessi.
La terapia chirurgica
Generalmente la terapia causale è sufficiente a tenere sotto controllo la parodontite ma, in presenza di gravi recessioni gengivali o perdita di osso, è necessario ricorrere alla chirurgia. Gli approcci sono differenti in base al problema e prevedono tre tipi di interventi diversi:
Chirurgia resettiva
Per modellare ossa e gengive. Così si elimina l’eccessiva profondità delle tasche parodontali in cui si accumula la placca batterica.
Chirurgia rigenerativa
Per recuperare il volume osseo perduto. Così si garantisce ai denti la giusta stabilità per poter continuare ad assolvere alla corretta funzione masticatoria.
Chirurgia mucogengivale
Per recuperare la gengiva mancante grazie a innesti di natura autologa o eterologa. Così è possibile ricoprire le radici scoperte eliminando, contestualmente, la sensibilità dentale.